Tutt’oggi, ahimè, molte persone restano ancora focalizzate su quel maledetto numero che appare sulla bilancia, nonostante sia oramai assodato che “dimagrire” non sempre è uguale a “perdere peso”.
Vediamo il perché.
Perdere peso, infatti, comporta spesso anche la perdita di preziosa massa magra: ciò accade quando siamo sottoposti a regimi troppo ferrei come:
- diete mal bilanciate
- diete con un contenuto calorico eccessivamente basso
- quando, di testa nostra, decidiamo di “chiudere i rubinetti”, non affidandoci a persone competenti che ci guidino in un percorso nutrizionale preciso.
Esistono tantissime diete con molte varianti, tutte impostate con differenti ripartizioni di carboidrati, proteine, grassi (i macronutrienti):
- la LOW CARB, che riduce drasticamente i carboidrati
- la LOW FAT, in cui si riducono i grassi,
- l’IPERPROTEICA, in cui si aumentano le proteine
- il digiuno intermittente, dove si saltano pasti interi
- … Infinite altre!!
La verità è che TUTTE vanno bene, ma semplicemente NON PER TUTTI.
Quindi, quali sono i fattori che rendono una dieta VINCENTE?
Una dieta sarà VINCENTE quando sul determinato individuo per il quale è stata pensata, sortirà il solo ed unico effetto necessario: LA PERDITA DI MASSA GRASSA
Questo concetto è molto importante perché la stessa identica dieta, con stesse kcal e macronutrienti, potrebbe produrre effetti completamente diversi su due persone fisiologicamente simili.
Questo deve farci riflettere sul delicato equilibrio che c’è tra l’impostare una dieta ragionata e personalizzata, ed impostarne una facendo la cosa più scontata possibile: diminuire le kcal.
Personalizzazione è la parola chiave per ottenere il successo in una dieta, perché i meccanismi con cui essa agisce non si basano solo sul proprio contenuto calorico, o su calcoli matematici.
Anche se è assodato che sia il deficit calorico a permettere il dimagrimento, dobbiamo tenere conto dei FATTORI SOGGETTIVI che influenzano l’azione della dieta su di noi.
Per esempio:
Decidiamo di raggiungere il deficit calorico non riducendo le kcal ma aumentando il dispendio energetico.
Ovvero?
Supponiamo di aver stimato 1500 kcal al giorno per poter dimagrire.
Decido di introdurne 1750 e bruciarne 250 (che rappresenta la quota di dispendio calorico).
Succederebbe la stessa cosa di una dieta fissa a 1500 kcal?
In poche parole, si e no… a dimostrazione che, almeno in ambito nutrizionale, la matematica è un’opinione, a causa proprio dei fattori soggettivi che entrano in gioco quando si decide perdere peso.
Per capire meglio insieme questo complesso meccanismo, ve ne elenco alcuni:
- Caratteristiche metaboliche individuali: quantità di massa muscolare, densità e proteine mitocondriali, capacità di utilizzo delle risorse energetiche, efficienza metabolica, storia e percorso personale, morfotipo, età del soggetto.
- fattori ormonali: insulino o leptino resistenza, ridotta tolleranza ai carboidrati, eccessiva attivazione dell’asse HPA…
- timing dei nutrimenti: perché non si può mangiare ciò che si vuole, quando si vuole.
- tipo di sport praticato: sport di endurance, di forza, ad alta intensità, a bassa intensità, nessuno sport…
- ore di sonno dormite,
- grado di infiammazione
- ….
Ne esistono molti altri, ma è sufficiente per dimostrare quante cause potrebbero contrastare la buona riuscita di una dieta, seppur associata ad un piano di allenamento idoneo (combinazione di cui io sono forte sostenitrice!)
Come si risolve tutto questo discorso?
Non basta “mangiare meno”, non serve saltare da una dieta all’altra in cerca di risultati.
Bisogna tenere conto dei propri fattori soggettivi, impostare un piano nutrizionale con un professionista e soprattutto AVERE PAZIENZA.
Oggi gli individui hanno una maggiore sensibilizzazione verso la corretta alimentazione, la qualità del cibo e la cura del proprio corpo.
Ciononostante, vedo ancora persone fortemente in sovrappeso e persone con grandi difficoltà nel perderlo.
Eppure, siamo circondati da consigli e suggerimenti sul “come mettersi a dieta”, come se fosse semplice… in fondo, “basta mangiare meno, no?”
In realtà, è solo questione di mindset
Oltre ai meccanismi descritti che influenzano risultato prefissato, non va assolutamente trascurato il fattore ADERENZA nel tempo. Sebbene infatti è insito in noi il desiderio del TUTTO e SUBITO, un approccio di questo genere porta solo verso un’unica strada: il fallimento.
Una dieta corretta prevede una perdita di peso lineare, programmata e costante nel tempo.
Un procedimento all’apparenza più faticoso, che implica uno “stare a regime” prolungato, ma è qua che entra in gioco il nostro mindset.
Esso dovrà essere improntato verso il senso di APPAGAMENTO, il CONTROLLO DEL SENSO DELLA FAME e basato su STRATEGIE NUTRIZIONALI APPROPRIATE.
Ci supporterà verso l’unico, nobile, scopo: non dover più ricorrere a diete per dimagrire.
Dott.ssa Martina Giannetti
Biologa Nutrizionista Sportiva